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LA NOSTRA STORIA

Carpenedo è la festa di una comunità multiforme.

Già nel 1230 c’erano documenti di questo centro e del suo fonte battesimale. Nel 1326 si costituisce la Società dei 300 Campi, chiamata a gestire per intero il territorio agricolo, lasciato dalla Curia di Treviso ai capifamiglia del Colmello. Da allora la storia di Carpenedo si mescola con le vicende di Venezia e di Treviso, collegate dal Terraglio.

Soprattutto nel XX secolo la zona si sviluppa. Da una parte vengono a risiedere operai specializzati e dirigenti di porto Marghera insieme a imprenditori e commercianti. Dall’altra parte i Veneziani che lasciano le isole scelgono, fra l’altro, Carpenedo come dimora.

Rapidamente l’antico paese diventa tutt’uno col centro, diventa una parte pulsante di Mestre pur conservando la propria identità.

Fra il 1960 e il 1990 Carpenedo è stata parecchio dinamica. Nascono 9 parrocchie, vengono fondate scuole superiori di pregio (Bruno, Stefanini, Zuccante, Pacinotti), riferimento per la provincia; si creano polisportive, impianti sportivi, parchi, attività economiche e culturali di varia natura.

Oggi il quartiere si confronta con le sfide del XXI secolo: per esempio il crollo della natalità e la fragilità del lavoro. Molti, tuttavia conservano l’energia antica di secoli e non smettono di essere propositivi.

Per singolare coincidenza il simbolo di Carpenedo esprime bene l’attuale realtà di questo territorio: tre carpini di fattezza diversa, profondamente radicati, trovano energia nel passato per slanciare al futuro le fronde.